L'origine e la storia

Il furetto è un carnivoro appartenente alla famiglia dei mustelidi. Gli animali che appartengono a questa grande famiglia (che consta di oltre 65 specie) sono diffusi in tutto il mondo, ad eccezione delle isole oceaniche, del Madagascar e dell'Antartide.

Oggi c'è parecchia confusione sulla classificazione scientifica del furetto, questo porta lo stesso nome latino della puzzola (Mustela furo o Mustela putorius furo) ma non è assolutamente lo stesso animale; il primo è una specie domestica, mentre il secondo è una specie selvatica. Come se non bastasse nel nord America esiste una specie di furetto selvatico (Mustela nigripes). Questa confusione nei nomi e nella classificazione ha dato adito ad errori di interpretazione sulle origini del furetto domestico ed in alcuni testi italiani viene addirittura citato come fauna autoctona !!!!

 

Il furetto domestico come specie in natura non esiste, è un incrocio ottenuto dalla puzzola e circa due o tre mila anni fa' è stato reso domestico.

 

Originalmente, i furetti sono stati incrociati per la caccia di frodo di piccoli animaletti (conigli) nel Regno Unito. Per questo scopo sono stati più ricercati negli incroci i furetti albini ( il bianco è più facile da vedere di notte!), questo è il motivo per cui l'albinismo nei furetti, al contrario che in molte altre specie, è considerato un colore principale, ancestrale, piuttosto che insolito. I furetti sono stati incrociati specificamente per far uscire i conigli dai cunicoli. Per la caccia gli veniva messa la museruola generalmente, o il guinzaglio , così che non potevano danneggiare i conigli, veniva poi sistemata una rete all'ingresso del tunnel così il proprietario del furetto poteva afferrare i conigli. Sebbene i furetti siano stati usati per 'cacciare' sono stati addestrati a non uccidere, poiché avrebbero rovinato la pelle dei conigli che poteva così essere conciata. Come risultato di questo, si è ottenuto un animale con uno tra i più acuti istinto di caccia.


I furetti sono stati resi domestici da almeno 4 secoli prima di Cristo e hanno perso da allora tutti i loro istinti selvatici e l'abilità di sopravvivere in natura. Se un furetto scappa dalla sicurezza della propria casa, potrà sopravvivere da tre a cinque giorni. Potrà morire di disidratazione, fame, o essere ucciso da un predatore (dovuto alla natura estremamente fiduciosa dei furetti).

Classificare i furetti come animali esotici è sbagliato perché nel concetto di animale esotico è insito il fatto che appartengano ad una specie che esiste anche allo stato selvaggio. I furetti sono "animali da compagnia" come gatti e cani. (Nota: i furetti sono più addomesticati di gatti e cani; i gatti e i cani possono sopravvivere non in prigionia). I furetti incrociati dai cacciatori per stanare i conigli esistono in Europa allo stato selvatico, ma sono quelli scappati dagli allevamenti !!!

Negli U.S.A., secondo l' "American Ferrets Association", vi sono tra gli 8 e i 12 milioni di esemplari di furetti allevati come animali da compagnia, ed anche in alcuni paesi nord europei questi animali sono numerosi. 

In Italia il numero è sempre crescente e ha avuto il suo picco nel 2005. Ad oggi (2017) sono quasi 2000 i furetti registrati all’Anagrafe Italiana che viene gestita privatamente e gratuitamente da Furettomania ONLUS 

 

Il furetto nella storia

Nella storia ci sono numerose citazioni di Furetti domestici: nelle commedie di Aristofane ed Aristotele del 400/450 e del 350 circa d.C., negli scritti di Plinio ed addirittura Leonardo da Vinci ha ritratto un Furetto !!!!
- 450 AC. – Il commediografo Aristofane cita i furetti nella sua satire “Gli Acarnesi”. Aristofane paragona questo popolo ai furetti, che si erano già guadagnati la reputazione di ladri.
- 350 AC – Aristotele cita gli 'iktis', intendendo il furetto domestico, nel libro “Storia degli animali”
- 20 AC- Strabone, nel suo libro “Geografia” descrive un furetto come un mustelide albino, allevato in cattività ed usato per cacciare conigli. Viene anche menzionato il fatto che veniva utilizzato da popoli dei paesi del Mediteraaneo merdidionale (Marocco, Algeria, Tunisia e Libia dei giorni nostri)
- 6 AC. – Cesare Augusto manda dei furetti (citati da Plinio come 'viverrae') alle isole Baleari per controllare l’invasione di conigli. 
- 23-79 – Plinio il Vecchio cita insieme coniglio e furetto (Storia Naturale).
- 600 – Isidoro di Siviglia cita furetti e conigli
- 1221 – Una leggenda dice che il grande capo mongolo Genghis Kahn usava i furetti nelle battute di caccia.
- 1223 – Vengono menzionati per la prima volta i furetti in Gran Bretagna. I Normanni vi introdussero il furetto nel tardo 11° o primo 12° secolo. Nel MedioEvo in Inghilterra era concesso possedere un furetto solo a chi guadagnava 40 scellini (circa 300 sterline al giorno d’oggi) o più all’anno.
- 1245 – Alcuni manoscritti riportano che l’imperatore Federico II in Germania usava i furetti per la caccia.
- 1281 - Documenti inglesi riportano che un allevatore di furetti da caccia facesse parte della Corte Reale Inglese.

 

- 1300 – Un furetto albino (il primo!) appare dipinto nel Messale di Sherborne.

 

Messale di Sherborne (il furetto è in basso a destra)

- 1310 - In un dipinto del libro dei salmi "Queen Mary's Psalter" è rappresentata una dama ben vestita che caccia col furetto.

 

Queen Mary's Psalter

- 1343 -  Un affresco gigante che rappresenta scene di caccia ricopre le pareti della stanza da letto di Papa Clemente VI nel palazzo dei Papi ad Avignone. Una delle scene, mostra un cacciatore che libera un furetto per la caccia.

 

Avignone - affresco

- 1387 - 1391 - Gastone Febo, conte di Foix e visconte di Bearn, autore del "The Book of the Hunt" (Il libro della Caccia”), descrive le tecniche di caccia in Francia, fra queste cita l’uso del furetto.

- 1390 - Una legge inglese stabilisce che fosse concesso possedere un furetto solo a chi guadagnava 40 scellini (circa 300 sterline al giorno d’oggi) o più all’anno. I signori inglesi benestanti tipicamente pagavano un cacciatore che aveva casa nella tenuta del Lord, casa che includeva una stanza separata per i furetti. Si dice anche che la storia del pifferaio di Hamelin dervia dalla pratica di richiamare i furetti dalle tane usando un flauto (dato che non erano ancora stati inventati i giochini che suonano).

- 1421 – Furetti albini vengono citati in un poema francese, tradotto in inglese come 'The Siege of Thebes' (L’assedio di Tebe) di John Lydgate, monaco benedettino e poeta inglese.

- 1443 - Il dipinto di Domenico di Bartolo "Papa Celestino III concede privilegi di autonomia all’Ospedale di Santa Maria " mostra un giovane con un furetto sulla sua spalla in piedi di fornte al pap. 


Domenico di Bartolo

- 1485 - 1490 - Leonardo da Vinci dipinge la "Dama con l’ermellino." Il dipinto si pensa ritrarre Cecilia Gallerani di Milano.

Dama con ermellino

- 1525 (?) – Un furetto bianco appare in un dipinto che ritrae la regina Elisabetta I di Inghilterra, che teneva furetti come animali domestici.

Elisabetta I di Inghilterra

- 1551 – Nelle "Historiae Animalium" di Conrad Gesner c’è un’illustrazione di un furetto con il collare.

Gesner: furetto con collare

 

- XV°-XVII° sec – I furetti furono portati in America dai primi coloni inglesi, per lo più venivano utilizzati per tenere sotto controllo la popolazione di roditori.

- 1775 – La Flotta Coloniale del Massachusetts, fondata nel 1775, usava dei furetti sulle navi per tenere sotto controllo ratti e topi. (nel 1986, il furetto Pokey fu nominato mascotte ufficiale della Flotta Coloniale).

- 1800 – In Inghilterra era credenza popolare che i furetti potessero aiutare a curare la pertosse. Numerosi documenti indicano di far leccare il latte da un piattino , il resto del latte veniva dato al paziente per iniziare la cura.

- 1850 circa - Inizia in Europa la pratica di allevare I furetti come animali da pelliccia e nel 1900 si spande anche negli USA. Fortunatamente ora questa pratica non è più in voga, ancehs e pare che molti pennelli (quelli di pelio di cammello) sono fatti con la pelliccia dei furetti.

- 1875 – La regina Vittoria d’Inghilterra teneva dei furetti come animali da compagnia.

- inizi XX° sec – I furetti vengono allevati e venduti come mezzo per il controllo dei roditori, soprattutto nelle fattorie e nei grani. Il Dipartimento per l’Agricoltura Americano incoraggia questa pratica. I furetti erano così popolari che nel 1915 un’intera città in Ohio, New London, venne detta “Ferretville” (il paese dei furetti). Più tardi, prima della Seconda guerra mondiale, la disponibilità dei rodenticidi chimici fece cadere in disuso questa pratica nella derattizzazione professionale.