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La storia di Cappuccetta

Fine Marzo 2020

La gente ancora dava il meglio di sé cantando dai balconi, striscioni e disegni ovunque che dicevano “andrà tutto bene”. Come eravamo ingenui. 

Probabilmente anche chi ha lasciato nel bosco la piccola Cappuccetta, una giovane furettina , pensava che sarebbe andato tutto bene.  Pensava fosse il posto giusto dove dare la libertà a questo piccolo mustelide, che però, ricordiamo, non esiste in natura, in quanto il Mustela putorius furo è un animale addomesticato dall’uomo, e non esiste la sua versione selvatica. Cappuccetta non ha passato bei momenti all’aperto, era in montagna, da sola, abituata al caldo della casa, alle crocchette accanto alla cuccia, e non al freddo pungente, alla mancanza di cibo e acqua disponibili, chissà quanta paura ha avuto. Poi, dopo qualche giorno di terribile e spaventoso vagabondare, qualcuno l’ha trovata. Questa piccola palla di pelo, arrotolata su sé stessa, ferita, infreddolita, denutrita. 

E qui abbiamo scoperto che persone estranee tra di loro, ed estranee al mondo degli amanti dei furetti, hanno dimostrato un animo gentile e buono, e hanno fatto di tutto per salvare Cappuccetta. La signora che l’ha trovata poteva lasciarla lì, al suo destino, scambiandola per un animale selvatico, invece l’ha raccolta e portata al caldo, è riuscita a contattarci, e noi, a chilometri di distanza, abbiamo trovato un veterinario, che ci conosceva solo di nome, che si è fidato di noi, e ha percorso molta strada per andarla a prendere, in fretta e furia, e portarla in clinica. La situazione era critica, la piccola aveva il bacino fratturato in più punti, molte ferite superficiali, i reni non proprio perfettamente funzionanti, un quadro di malnutrizione e disidratazione piuttosto importante. Con i suoi nemmeno 500 grammi non eravamo sicuri che ce l’avrebbe fatta, era anche in pieno calore, con tutti i rischi che già normalmente sono dietro l’angolo: piometra e anemia; insomma la nostra ansia era alle stelle. Nemmeno fossimo dentro uno spot di amaro montenegro abbiamo organizzato un recupero in grande stile. La situazione di Cappuccetta era molto critica e avevamo bisogno di farla arrivare in una clinica attrezzata per gli interventi e con un veterinario che di situazioni disperate ne aveva viste un bel po’. 

C’erano anche i dubbi di come muoversi all’interno delle zone rosse, era una situazione ancora sconosciuta e non era chiaro se un animale poteva passare di provincia in provincia, anche se gravemente infortunato.


 La staffetta è stata possibile grazie alla buona volontà dei veterinari e di un nostro socio, che si è fatto ore di auto per portarci la piccola, e durante tutto il tragitto noi avevamo l’ansia : ci sarebbero stati intoppi, posti di blocco, sfighe epocali?? Ma è andato tutto bene. La piccola è arrivata, è stata visitata, operata e stabilizzata , quindi una nostra socia , una nostra pietra miliare degli stalli, l’ha accolta in casa propria. Oltre alla solita responsabilità, non da poco, di cui si fa carico chi si occupa dei furetti in attesa di adozione, in questo caso c’erano molte terapie da fare, visite continue dal veterinario, una particolare attenzione nei confronti di un’anima fragile.

Ma tutto è andato bene. Cappuccetta ha sopportato, con pazienza e gran forza d’animo ,le flebo quotidiane, le punture, i cucchiaini che nascondevano le medicine in mezzo alla pappa buona..e piano piano i suoi reni hanno ripreso a funzionare , le fratture si sono saldate, la piccola ha messo su peso e voglia di giocare.

Mentre qualcuno si occupava di curare la piccola Cappuccetta Red Zone , qualcun altro si è occupato di trovarle una famiglia. Ci sono voluti mesi, ma in questi casi la calma è una buona regola, e anche questa volta ci ha ben ripagato: abbiamo trovato il nucleo familiare perfetto. Cappuccetta, una volta rimessasi in piena forma, ha incontrato la sua nuova famiglia, quattro umani, due adulti e due cuccioli, e una cagnolina paziente. L’unione è stata perfetta sin da subito, la piccolina sa farsi amare, e presto tutti, compreso la cagnolina, sono caduti vittime del suo fascino fiabesco. Ora dispensa pot pot e bacini, corre e gioca , ed esplora, non è più solo pelliccia arruffata, ma anzi, ora dispone di una folta e morbida pelliccia, e persino un po' di pancettina! 

Chi l’aveva in stallo è stata toccata profondamente dal fatto che appena arrivata la furetta era talmente malmessa che non usciva dalla cucci ne per bere ne per mangiare ma si sporgeva per arrivare alle ciotole e con fatica perché era debole, beveva e mangiava. Da subito ha dimostrato una gran voglia di vivere di farcela, infatti appena si era messa un pochetto in sesto il suo istinto e curiosità di esplorare a tutti i costi l’ambiente prendeva il sopravvento e trascinando la zampetta con l’anca furi posto piano piano si sgranchiva un pochino. Una furetta tosta e testarda a tutti i costi doveva riuscire a fare quello che voleva lei anche se non riusciva continuava imperterrita a provarci…. Questa tenacia dimostra che nella vita volere è potere!!!